Tapas è un concetto fondamentale nella pratica yoga e si riferisce all’impegno che prendiamo con noi stesse a praticare quotidianamente. Superando la pigrizia, gli ostacoli che spesso la vita ci mette davanti, così facendo rafforziamo la nostra disciplina e la devozione a una pratica che ci rende serene e in pace.
Tapas è un vocabolo sanscrito che viene tradotto con il termine calore, si riferisce ad uno sforzo di disciplina cui ci si sottomette per raggiungere uno scopo. Evoca principalmente il senso di disciplina, ma anche passione, determinazione e coraggio nell’eliminare le impurità, fisiche, mentali ed emozionali. E’ il fuoco interiore prodotto dalla pratica che permette di bruciarle, giorno dopo giorno, respiro dopo respiro. Tapas è disciplina, austerità, quella qualità che secondo lo yoga permette al fuoco interno di bruciare le impurità fisiche e mentali. Ritengo sia fondamentale capire bene questo principio e fare del nostro meglio per applicarlo costantemente non solo nella pratica ma anche nella nostra quotidianità perché è uno dei pilastri su cui si fonda la scienza dello yoga.
Tapas è un concetto che troviamo negli Yoga Sutra di Patanjali. Patanjali nel libro introduce gli otto “passi” dello yoga, e i primi due gradini di questa scala metaforica sono Yama e Niyama, indicazioni etiche da seguire. Tapas, è il terzo dei niyama e indica l’austerità. Possiamo leggere di tapas in due punti negli Yoga Sutra. Nel primo sutra del secondo pada quando viene data la definizione del kriya yoga:
Lo yoga dell’azione (kriya yoga) è costituito dalla volontà cosciente (tapas, motivazione e disciplina), dallo studio di se stessi (svadhiyaya, lo studio di sé ma anche dei testi classici) e dall’abbandono al tutto (isvara pranidhana). Yoga Sutra 2.1
E nel sutra 2.43 in cui Patanjali spiega esattamente cos’è tapas:
Dalla distruzione delle impurità mediante la volontà cosciente (tapas) si ottiene la
perfezione degli organi di senso e del corpo. Yoga Sutra 2.43
È proprio grazie a tapas la disciplina nello yoga e nella vita che si ottiene il pieno controllo degli organi di senso, del corpo e della mente. C’è una metafora molto esplicativa per comprendere il concetto di tapas: la metafora della carrozza. In questa immagine l’essere umano è simile ad una carrozza e ogni sua parte corrisponde a qualcosa :
- I cavalli sono i sensi e le emozioni (indrias).
- Le redini sono la mente (manas).
- Il cocchiere è l’intelligenza (buddhi).
- La carrozza stessa è il corpo fisico.
- Il passeggero è il Sè, l’anima (atman).
Se la mente non è disciplinata attraverso la pratica (tapas), si perde il controllo della carrozza ed i cavalli (i sensi) la porteranno fuori strada. Così facendo si perde il controllo della propria vita. Se invece si è disciplinati e si pratica tapas costantemente, si avrà il controllo dei cavalli (i sensi) e di conseguenza il pieno controllo della carrozza, quindi della propria vita.
Patañjali, negli Yoga Sutra, considera Tapas, come ciò che consente di purificarsi dalle impurità accumulate (II,1). È forza di volontà e capacità di auto-imporsi una disciplina. Vyāsa, uno dei principali commentatori di Patañjali, precisa che Tapas “deve essere praticato nella misura in cui non nuoce alla calma serena dello spirito”.
Nello Yogavāsiṣṭha (VI-XIV D.C.) è riportato: “ Tale avanzamento è naturalmente lento, ma il progresso stabile è da preferirsi a ogni sforzo violento per forzare il risultato (V. 92.)”
La pratica sul tappetino richiede sicuramente un impegno fisico, ma non è questo che ci fa raggiungere lo stato di Yoga. È necessario invece un equilibrio tra qualcosa che si deve fare e qualcosa che accade. Questo sul tappetino si traduce con il fatto che dopo aver attivato il corpo attraverso un lavoro muscolare che genera la sensazione fisiologica di calore (tapas) nei muscoli, abbiamo l’esigenza di fermarci. È necessario un momento di silenzio e immobilità in cui non c’è azione ma accoglienza e ascolto. Impegno e riposo. Equilibrio tra i due.
È importante impegnarsi con disciplina e costanza sul tappetino e disciplinare i sensi nella vita. Per essere liberi.
Se metterai in pratica Tapas -insieme a tutti gli Yama e i Niyama- nella vita quotidiana ti troverai sul cammino dello yoga, e avanzerai gradualmente nel tuo viaggio personale.
*
Puoi ascoltare il podcast in cui parlo di TAPAS a questo link
https://open.spotify.com/episode/6C2ur6jcZZy4dKUO7H7Qwx?si=bd3cfff973f24128
Difficilissimo per me disciplinarmi. Sono quasi sempre in balia di una parte di me che funge da sabotatrice. Quante volte ho iniziato a praticare e dopo qualche, giorno, settimana o mese, ho smesso arrancando scuse di ogni tipo…tutto questo è deleterio per l’autostima.
Cercherò di lavorare ancora e ancora per trovare tapas dentro di me.
Grazie
Ciao Lorenza, grazie della tua condivisione.
Si sulla disciplina ci si lavora, e non ci sono scorciatoie.
Mi permetto di dirti di impegnarti perché l’impegno e la costanza portano sempre risultati, e la gioia e la soddisfazione che arrivano sono solo tuoi, diventano la tua risorsa per l’autostima, e con il tempo, sono quelli che diventeranno la molla per andare avanti senza più bisogno di dover trovare motivazioni per farlo.
Ma soprattutto, sii sempre compassionevole con te stessa lungo il cammino. Perché la strada alla scoperta di sè è un viaggio meraviglioso che non vale la pena ‘sporcare’ con i sensi di colpa o non considerandosi mai abbastanza, credimi.
Spero di esserti stata utile, confido in te! Ti abbraccio
Chiara